L’economia italiana registrerà nel 2009 una contrazione del 4,4% con una crescita dello 0,1% nel 2010: è quanto si legge nel “Credit Opinion” diffuso dall’agenzia di rating Moody’s. La valutazione è la più ottimistica fra quelle apparse finora, elaborate sia da istituzioni internazionali come Ocse e Fmi, sia nei documenti ufficiali del governo.
La valutazione è meno peggio in quanto è l’ultima in ordine di tempo: man mano che la situazione migliora infatti, anche i dati di base sui quali si elaborano le stime è danno luogo a risultati meno disastrosi.
L’inflazione, secondo la valutazione aggiornata di Moody’s, si attesterà all’1% quest’anno (2,2% nel 2008) e all’1,8% nel 2010. Il debito sovrano italiano viene ribadito da Moody’s essere «stabile» e riflette «i limiti posti dall’elevato debito pubblico». Le possibilità di un innalzamento del rating, ossia il premio per il rischio da richiedere all’azienda per accettare quel determinato investimento, continua l’agenzia di rating, dipendono da «una riduzione sostenibile e significativa del debito pubblico come conseguenza di un sostanziale e convincente sforzo di aggiustamento fiscale» che comporti un miglioramento della sostenibilità e della dinamica del debito. Il rapporto spiega anche che «a fronte di un deterioramento prolungato delle dinamiche» si prospetterebbe il rischio di un declassamento.
A fronte delle notizie negative, l’Italia «ha una bassa vulnerabilità a rischi da eventi soprattutto grazie a un sistema bancario meno esposto a livello globale e di un indebitamento relativamente ridotto del settore privato».
