NAPOLI 19 AP – NAPOLI, 19 APR – Il lago d'Averno e' finalmente dello Stato. La sentenza con la quale la Cassazione, nel 2008, metteva fine al contenzioso tra il Ministero dei Beni ambientali e la famiglia Pollio, cui il lago era stato donato nel 1750 dai Borbone, e' stata trascritta presso la conservatoria dei registri immobiliari. Il bacino lacustre, di cui Omero parlo' nell' Odissea e Virgilio nell' Eneide, ritenuto per secoli l'ingresso degli inferi, resta sotto sequestro da parte della Dda di Napoli, perche' l'Agenzia del territorio non ha ancora avanzato istanza di dissequestro. Il lago d'Averno era stato acquistato da Gennaro Cardillo, ritenuto vicino al clan dei Casalesi e accusato di avere aiutato il killer Giuseppe Setola durante la latitanza. Lo scorso luglio un pool di pm (Giovanni Conzo, Alessandro D'Alessio, Catello Maresca, Alessandro Milita e Cesare Sirignano) ne dispose percio' il sequestro. A Cardillo lo avevano venduto nel 1991 gli eredi Pollio. La controversia giudiziaria per la proprieta' del lago e' durata anni. Nel 2005 i Pollio si rivolsero al Tribunale delle acque pubbliche presso la Corte d Appello di Napoli, che diede loro torto. La sentenza fu confermata nel 2006 dal Tribunale superiore delle acque pubbliche e ancora nel 2008 dalla Cassazione. Ma la trascrizione non era mai avvenuta. Con la nota di registro generale n. 46718 il vuoto e' stato finalmente colmato e l' acquisizione del lago al patrimonio statale e' ufficiale. In base alla sentenza della Cassazione, ''il lago d'Averno, il perimetro del cui alveo e' interamente segnato da una banchina in piperno, ha natura di acqua pubblica e rientra nel demanio idrico statale; e' demaniale pure la banchina, ''che segna il perimetro del lago in tutta la sua estensione''.