LATINA – Si è ucciso in carcere Gianpiero Miglietta, accusato di essere l’esecutore materiale dell’omicidio di Vincenzo Del Prete. Vincenzo Del Prete, era un imprenditore ittico di Terracina, ucciso fuori della sua abitazione di borgo Hermada il 18 novembre 2013.
Gianpiero Miglietta, riferisce Latinapress, che il giorno del suicidio compiva 38 anni.
“si sarebbe impiccato nel bagno del carcere di Latina il giorno del suo compleanno. A trovarlo intorno alle 18,30 di giovedì con un lenzuolo attorno al collo è stato il suo compagno di cella al ritorno dall’infermeria dove si era fatto accompagnare a causa di una lieve ferita.
Agli agenti intervenuti il caso è sembrato un chiaro episodio di suicidio avvenuto peraltro alla vigilia del processo ha preso il via lunedì 21 ottobre, ed è stato rinviato al 10 febbraio 2015 presso il Tribunale di Latina.
Non sono di questo parere i familiari di Miglietta ai quali Gianpiero Miglietta mai aveva accennato a uno stato di disagio o di malessere nonostante le gravissime accuse che gravavano sul suo capo.
Gli avvocati Maria Antonietta Cestra e Giuseppe Lauretti, per conto della famiglia, hanno dunque chiesto al pm di disporre l’autopsia; è stato inoltre nominato un perito di parte che aiuterà a fare luce sull’intera vicenda.
«Il nostro assistito – hanno aggiunto i legali – aveva seri problemi di mobilità al braccio e alla mano destra per cui risulta davvero difficile credere che si sia suicidato».
Miglietta era stato fermato a Fondi lo scorso 2 febbraio dagli agenti della squadra mobile. Il 38enne di Aprilia sarebbe dovuto comparire di fronte alla Corte d’Assise di Latina per rispondere del reato di omicidio assieme a Marino Cerasoli e Roberto Bandiziol, considerati i mandanti del delitto. Aveva scelto invece il rito abbreviato Tony Maida, arrestato a febbraio assieme a Miglietta”.
Secondo il sostituto procuratore Gregorio Capasso, riferisce il sito H24 notizie,
“a ordinare il delitto sarebbe stato Marino Cerasoli, di San Felice Circeo, imprenditore che aveva un debito con il terracinese di 200 mila euro, a lui affidati da Del Prete per degli investimenti che si sarebbero rivelati una truffa. I killer sono stati invece indicati negli apriliani Gianpiero Miglietta, trovato morto giovedì scorso nel carcere di Latina, e Tommy Maida, che ha confessato e sostenuto che a sparare era stato Maglietta. I due sarebbero stati ingaggiati da Roberto Bandiziol, ex carrozziere di Borgo Faiti, tramite l’apriliano Cataldo Patrono, detto Blindo. Convinzioni maturate dal magistrato alla luce delle indagini svolte dalla Polizia e, in particolare, delle testimonianze raccolte.
A febbraio il processo a Cerasoli e Bandiziol dovrebbe essere riunito a quello a carico di Blindo, mentre Maida, come ha specificato ieri il suo legale, verrà giudicato con rito abbreviato, il prossimo 21 novembre, dal giudice Laura Matilde Campoli. Il pm Capasso ha intanto chiesto una perizia sulle intercettazioni telefoniche e la Corte d’Assise ha nominato un perito, oltre a chiedere di ascoltare in aula Maida. A febbraio, inoltre, dovrebbero essere ascoltati i primi 10 testimoni. Altre udienze sono già fissate per il 7 e il 14 aprile, il 5, il 12 e il 26 maggio”.