Dopo il violento attacco del premier Berlusconi al quotidiano Repubblica, il direttore Ezio Mauro torna a ribadire la correttezza dei suoi comportamenti in materia fiscale. Lo aveva già fatto durante un dibattito pubblico a Genova: mercoledì 2 settembre affida ad un editoriale in prima pagina la difesa del suo operato e quella del suo editore.
«Non ho evaso in alcun modo le tasse nell’acquisto della mia casa che i giornali della destra tengono nel mirino: non solo non c’è stata evasione fiscale, ma ho pagato più di quanto la legge mi avrebbe permesso di pagare. Ho versato infatti all’erario tasse in più su 524 milioni di vecchie lire, e questo perché non mi sono avvalso di una norma (l’articolo 52 del D. P. R. 26 aprile 1986 numero 131, sull’imposta di registro) che, ai termini di legge, mi consentiva nel 2000 di realizzare un forte risparmio fiscale».
Dunque Mauro respinge le accuse sul suo conto e attribuisce al premier la volontà di intimidire per ridurre al silenzio tutte le voci che criticano la sua politica e la sua moralità, a cominciare dal direttore dell’Avvenire Dino Boffo, vittima – secondo Mauro – di una premeditata strategia di killeraggio.