Ronald Biggs resterà in prigione. La decisione di non dare il nulla osta per il rilascio del celebre bandito inglese, fra i protagonisti nel 1963 della celebre “great train robber” (letteralmente grande rapina del treno) da 2,6 milioni di sterline, viene dal ministro della giustizia inglese Jack Straw. A quanto pare Biggs, oggi giunto ai 79 anni, non si è ancora pentito per quanto commesso e per questo non merita la libertà vigilata.
«Il signor Biggs aveva deciso di scontare soltanto uno dei 30 anni a cui era stato condannato: decise deliberatamente di commettere un altro reato evadendo di prigione e restando nascosto all’estero per oltre 35 anni. Deve ancora scontare la sua condanna», ha dichiarato Straw in merito alla vicenda.
Le condizioni di salute del bandito si deteriorano di giorno in giorno: potrà presentare un’altra richiesta per la libertà vigilata tra un anno esatto, ma i medici sostengono che potrebbe non sopravvivere tutto questo tempo.
La decisione appare del tutto inaspettata, specie se si tiene conto della volontà più volte espressa dal Parole Board, supremo organo giudiziale inglese per le questioni relative a grazia e indulto, per un pronto rilascio dell’ormai anziano criminale.
Tanto che il figlio di Biggs, Michael, ha lanciato formalmente un appello rancoroso dai microfoni della Bbc affinchè non venga ritirata la parola data circa il rilascio del padre: questi si sarebbe pentito del reato commesso fin dal 1994, con un esplicito “rincrescimento” della celebre rapina milionaria nell’autobiografia edita lo stesso anno.
