di Giovanni
Ho ascoltato a Omnibus su La7 l’on. Salvini spiegare la ragioni della proposta di istituire "classi ponte" per l’apprendimento della lingua italiana da parte dei bimbi stranieri che non lo conoscono prima di immetterli nei regolari corsi scolastici. Sembra una proposta di tale buon senso, condivisa fra l’altro anche dal Presidente emerito Cossiga, che riesce difficile capire come possa aver scatenato le ire di Veltroni e del PD. La spiegazione e’ a mio avviso solo nell’attaccamento alle grandi idee utopistiche di cui e’ impregnato il pensiero della sinistra. Cio’ che rende impossibile ogni dialogo o confronto fra maggioranza e opposizione sta nella diversa concezione con cui si affrontano i problemi. Negare che immettere in una classe 5 o 10 bimbi stranieri che non sanno l’italiano rende impossibile il corretto svolgimento di un programma d’insegnamento e non favorisce affatto l’integrazione e’ negare l’evidenza. Sostenere che chi vuole superare il problema insegnando prima l’italiano e poi integrando con l’immissione nel normale corso di studio e’ colpevole dei piu’ biechi intenti che portano al razzismo, lo trovo semplicemente stupido. 35 anni fa mi scontrai a scuola con queste persone che in perfetta buona fede si sentono portatori di principi universali perdendo di vista le cose piu’ semplici e le soluzioni piu’ pratiche. Vedo che nulla e’ cambiato se non in peggio e non mi meraviglio che i leghisti, gente che ha maturato le proprie esperienze sul territorio a diretto contatto con la gente, siano trattati con tanta sufficiente alterigia da chi ha indubbiamente maturato una cultura che pero’ traduce in azioni lontane dalla realta’ quotidiana. Infatti la sinistra ha dimostrato di saper piu’ dibattere i problemi che risolverli.
