di Stefano
E recente l’ultima classifica internazionale degli atenei in cui le università italiane risultano tra le ultime classificate, o meglio, risultano non classificate, ecceziona fatta per l’Alma Mater Studiorum bolognese, molto (ma proprio molto) in fondo alla graduatoria. Sono uno studente universitario al secondo anno, riconosco tantissime pecche della mia università (il Politecnico di Milano) e ho perso il conto di tutte le assurdità burocratiche e scolastiche che mi sono successe in un solo anno, dall’incompetenza alla disorganizzazione, ma, dopo tutto, riconosco di avere avuto una buona preparazione. Inoltre amici e amici di amici che hanno fatto o stanno ora facendo l’Erasmus in atenei esteri hanno affermato e affermano quanto sia meno impegnativa l’università dove sono andati (che è regolarmente prima di ogni università italiana in quella famigerata classifica). A questo punto mi sorge un dubbio; siamo davvero ridotti così male o sono da rivedere i criteri con cui vengono stilate tali classifiche?
