di Archangel
Si puo’ chiamarli naziskin, neo-fascisti, estremisti di destra. Oppure forse piu’ propriamente giovani bestie scatenate. I ragazzi, tra i 19 e i 20 anni, che hanno massacrato e ucciso a Verona Nicola Tomassoli, 29 anni, a quanto pare non lo hanno fatto per motivi ideologici o politici. Lo hanno fatto perche’ durante la ”movida” veronese nella notte tra sabato e domenica Nicola gli aveva rifiutato una sigaretta. La brutale aggressione e’ di una estrema gravita’. Prima di tutto perche’ ci ha rimesso la vita Nicola, i cui genitori hanno donato gli organi del figlio perduto. Ma anche perche’ gli assassini inevitabilmente screditeranno la destra parlamentare che ha vinto le elezioni e che si accinge a governare l’Italia in maniera democratica, come fanno i conservatori in Gran Bretagna o i repubblicani negli Stati Uniti. Questa destra italiana, gia’ ancor prima di quanto successo a Verona bersaglio di accuse di fascismo, deve inequivocabilmente condannare quegli assassini e quegli esaltati che allignano nelle sue ali estreme. Il presidente della Camera Gianfranco Fini ha detto che ”gli scontri e le contestazioni della sinistra radicale contro la Fiera del Libro di Torino "sono molto più gravi" di quanto accaduto a Verona. L’aggressione dei naziskin veronesi e la violenza dei centri sociali torinesi – afferma il presidente della Camera- "sono due fenomeni che non possono essere paragonati". A giudizio di Fini, in sostanza, se dietro l’aggressione di Verona non c’è alcun "riferimento ideologico", a Torino le frange della sinistra radicale "cercano in qualche modo di giustificare con la politica antisionista", un autentico antisemitismo, veri e propri "pregiudizi di tipo politico-religioso". In un momento in cui il nostro Paese si interroga sulla violenza che lo pervade, e su come possa essere successo quanto successo a Verona, quella di Fini non e’ stata un’uscita felice ed avrebbe potuto risparmiarsela. Certo, gravi anche i fatti di Torino, ma non c’e’ scappato il morto e comunque sarebbe stato meglio se Fini in questo triste momento avesse espresso il suo dolore e il suo sconforto per l’assassinio di Nicola. Molto piu’ appropriato e’ stato il commento di Roberto Castelli, ex-ministro leghista della Giustizia: "Provo una profonda tristezza per questo ragazzo morto a causa di una stupida ferocia. Ora i magistrati non si appellino alla necessita’ di nuove leggi per punire esemplarmente i colpevoli. Questo e’ omicidio volontario non certo preterintenzionale". E’ imperativo, ora che la destra e’ al potere, stroncare sul nascere con la massima severita’ chiunque si illuda che avere Berlusconi premier e Alemanno sindaco di Roma significhi la benche’ minima tolleranza per chi intende rifarsi a tempi bui o violenza teorizzata con qualsivoglia tipo di nostalgia malata. I ragazzi che hanno ucciso Nicola sono assassini e come tali vanno trattati e come pericoli pubblici vanno trattati tutti quelli che pensano di poter in qualche modo emularli.
