di Leonardo
La Sda, incaricata dalle Poste del recapito di plichi, me ne consegna uno proveniente da Mosca, al quale, però, se n’è appiccicato un altro destinato a un utente di Padova. Quando me ne accorgo, lo porto all’ufficio postale più vicino. Non è loro compito ritirarlo, dicono, devo rivolgermi alla Sda: tel. 199113366 (a pagamento, naturalmente). Chiamo. Mi sento un po’ di pubblicità , mentre mi vien detto di schiacciare il tasto 1, poi quello 2, il cancelletto, il portone d’ingresso, suonare il citofono, e così via. Finalmente mi risponde Francesco, il quale mi dà un numero al quale non risponde nessuno. Richiamo: dopo la solita trafila risponde Costantina. Non funziona. Poi risponde Giovanni. Niente da fare. Poi risponde Salvatore: telefoni alla Sda di via Fantoli, tel. 02/570781. Messaggio: «Il numero selezionato è inesistente». Guardo l’indirizzo dell’utente di Padova; c’è anche il cellulare, lo chiamo. Alla fine metto il tutto in una busta, l’affranco con 1,40 euro e l’infilo in una buca postale. Che ne dicono, a Roma, gli addetti al ministero di Pubblica amministrazione e Innovazione?
