L’Economist attacca Papa Ratzinger: “Un disastro nelle relazioni pubbliche”

Il Papa, durante la sua visita in Terra Santa, «ha aggiunto alla lista un altro disastro nelle pubbliche relazioni». La dura critica alle dichiarazioni del Pontefice è arrivata dal settimanale The Economist che in un lungo articolo mette l’accento su tutti gli «errori» di comunicazione, le «omissioni» e le espressioni facilmente fraintendibili usate da Benedetto XVI.

Nel suo importante discorso allo Yad Vashem, il Papa «ha parlato di milioni di ebrei vittime dell’Olocausto e non di sei milioni – spiega l’Economist – un’omissione che ha avuto l’effetto di riaprire la questione appena chiusa dei Lefebvriani e del vescovo Richard Williamson che aveva negato l’esistenza dell’Olocausto». E si è trattata, per il settimanale britannico, della prima di una «lunga lista» di gaffe.

Il Papa, ricorda l’Economist, ha parlato della tragedia della Shoah «senza attribuirne la colpa» e utilizzando il verbo «killed» (uccise) al posto di «murdered» (assassinate). Una sottigliezza su cui il settimanale ha voluto mettere un pesante accento.

La «collezione» di gaffe prosegue incessante: dal viaggio in Africa con le contestatissime affermazioni del Pontefice sull’uso del preservativo «che non aiuta a combattere l’Aids», fino «all’insensibile» reazione della Chiesa sul caso della bambina brasiliana di 9 anni incinta dopo essere stata violentata dal patrigno e scomunicata dall’arcivescovo di Recife per la decisione della famiglia di farla abortire.

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