Critiche alla decisione di Papa Benedetto XVI di revocare la scomunica ai seguaci di Lefevbre sono giunte anche dalla Germania. In un'intervista sempre al settimanale di Amburgo, il vice presidente della Comunità ebraica tedesca, Salomon Korn, giudica la decisione del Papa "un ritorno ai secoli passati", per aver "reso presentabile un negazionista dell'Olocausto". Korn giudica l'atto del Papa "imperdonabile", poiché con esso Benedetto XVI "mette in discussione la riconciliazione con gli ebrei, portata avanti dal suo predecessore".
Dura anche la posizione del presidente del Bundestag, il cristiano-democratico Norbert Lammert. Sempre su Der Spiegel, Lammert ha dichiarato che la negazione dell'Olocausto da parte di Williamson e la sua riammissione nella Chiesa "mettono a rischio il dialogo con le organizzazioni ebraiche, definito espressamente irrinunciabile dal Papa attuale e dal suo predecessore".
Lammert aggiunge di comprendere perfettamente "le irritazioni e lo sconcerto" della comunità ebraica, mentre l'ex segretario della Cdu, Heiner Geissler, critica la visione conservatrice di Benedetto XVI. Secondo l'esponente cristiano-democratico, il Papa dal punto di vista teologico si isola "nei confronti delle donne, dei credenti di altre religioni, dei divorziati e degli omosessuali".
Sulla revoca della scomunica a Williamson si è espresso da parte israeliana anche Meir Lau, ex rabbino capo di Israele e sopravvissuto al campo di concentramento di Buchenwald. "Come può un tale negazionista – spiega – ottenere la protezione e la riabilitazione dal capo della Chiesa cattolica?".
Non mancano anche all'interno della Chiesa cattolica posizioni critiche: il cardinale francese Philippe Barbarin, arcivescovo di Lione, ha dichiarato che le scuse presentate dal vescovo negazionista Richard Williamson al Papa Benedetto XVI sono "assolutamente insufficienti. Non c'è stata alcuna ritrattazione", ha precisato il cardinale francese Barbarin alla radio Rtl. Le dichiarazioni negazioniste "rappresentano delle parole riprovevoli, scandalose, rivoltanti sia nei confronti degli ebrei che per i cattolici, cosa che ha detto anche il Papa", ha concluso l'arcivescovo.