Liguria/ Un uomo di 50 anni stava morendo di dolore, ma i test effettuati presso la “Bio-Data” erano ok. Ora l’uomo si costituirà parte civile contro il laboratorio privato

Un camionista di Chiavari di 50 anni, si costituirà parte civile nell’eventuale processo per lo scandalo degli esami clandestini fatti a spese del pubblico che dallo scorso giugno scuote la Sanità in Liguria, colpendo particolarmente l’ospedale San Martino di Genova.

Negli ultimi due anni, l’uomo ha sentito il dolore farsi ogni giorno più forte, ma i test eseguiti nel laboratorio privato “Bio-Data” di Lavagna hanno sempre smentito il riacutizzarsi di una vecchia malattia, una patologia autoimmune. Quando lo scandalo è divenuto di pubblico dominio, il dubbio dell’autotrasportatore è divenuto sospetto e adesso il cinquantenne ha deciso di andare fino in fondo. «Credevo riuscissero a salvarmi la vita, invece stavo morendo. Colpa degli esami sbagliati, di terapie errate. Adesso intendo rivolgermi alla giustizia. I soldi? Non mi restituiranno la salute, servono solo a comprare un loculo al cimitero».

Il titolare della “Bio-Data” Massimo Mauro Biscari intanto, fa sapere di stare tranquillo. L’uomo, è il principale indagato nell’inchiesta condotta dai Nas: «Noi siamo sicuri della validità delle nostre procedure e dei controlli di qualità periodici che effettuiamo».

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Lorenzo Briotti