di Andrea
L’economista Federico Caffè, scriveva: «Al posto degli uomini abbiamo sostituito numeri e alla compassione nei confronti delle sofferenze umane abbiamo sostituito l’assillo dei riequilibri contabili». L’impennata del numero di «morti bianche», sta proprio nella disumanità dei «controlli di gestione», tanto più applicati in periodi di crisi come questo, dove è impossibile incrementare i ricavi e si opera soltanto per razionalizzare le spese. Tutto è finalizzato alla ricerca spasmodica del costo da ridurre o da tagliare, per mantenere la competitività e la marginalità aziendale. La drammatica conseguenza è che tutto ciò va a totale discapito della voce «sicurezza della risorsa umana», che è visto soltanto come un costo da sostenere e non come un investimento per il dipendente, la famiglia, l’impresa e tutto il sistema nel suo complesso.