Rami G Khouri, giornalista e docente all’Universita Americana di Beirut, pubblica sull’International Herald Tribune un commento sul colonialismo occidentale in Asia, Medio Oriente e Africa, intitolato ”Il colonialismo elegante”, soffermandosi in particolare sull’accordo con cui l’Italia si e’ impegnata a versare alla Libia 5 miliardi di dollari come risarcimento per i danni causati nel periodo coloniale. Ne riportiamo alcuni stralci:
Questo accordo, scrive Khouri, spiega perche’ sia importante per gli ex-colonizzati ricordare la storia, quella che ”i nostri amici in Occidente vorrebbero che dimenticassimo”. Per molti in Occidente, prosegue Khouri, ”la storia del colonialismo e dell’imperialismo e’ un argomento che si sfiora nelle scuole superiori per poi dimenticarlo e considerarlo irrilevante nei confronti dei conflitti e delle tensioni odierne. Ma per molti nelle ex-colonie la storia e’ una profonda ferita aperta e dolorosa. La Libia e’ un classico esempio di colonialismo che ha lasciato ale sue spalle Paesi malconci governati da elites corrotte e spesso incompetenti i cui abitanti non hanno la facolta’ di partecipare alla vita politica”. Secondo Khouri, il caos e la mediocrita’ prevalenti in molti Paesi arabi, asiatici e africani, sono dovuti alla loro innaturale nascita per mano delle loro levatrici europee in ritirata. ”Il mondo arabo – prosegue Khouri – continua ad essere vergognosamente la regione collettivamente, strutturalmente e cronicamente meno democratica del mondo in gran parte perche’ la sua e’ stata una nascita innaturale, e resta cosi’ com’e’ per colpa di regimi autoritari. E non sorprende che le ex-potenze coloniali europee continuino a trarre beneficio da questo turbolento, violento e a volte crudele stato di cose che si sono lasciati alle spalle quando se ne sono andati”. Khoury si sofferma poi sull’accordo Italia-Libia, che definisce ”straordinario perche’ rivela un seppur tardivo riconoscimento in almeno un Paese europeo (l’Italia e’ sempre elegante) che il colonialismo ha danneggiato e ritardato lo sviluppo di quella terra”. Pero’, continua Khouri, anche se l’Italia deve essere elogiata per il suo gesto verso l’ex-colonia, occorre un piu’ attento esame su preoccupanti aspetti dell’accordo con la Libia. Infatti, rileva Khouri, ”in cambio del suo gesto l’Italia si aspetta grandi vantaggi, sotto forma di contratti da miliardi di dollari e di un piu’ stretto controllo sul flusso di emigranti illegali verso l’Italia”. E altrettanto preoccupante, osserva Khouri, ”e’ che questo tipo di accordi contribuiscono a mantenere al potere leader come Muhammar Gheddafi, che l’anno prossimo celebrera’ il suo quarantesimo anno alla guida del Paese. Se ci fosse un premio nel mondo arabo per la peggiore gestione del potere ed il peggior utilizzo delle ricchezze naturali, La Libia lo vincerebbe a mani basse, seguita a ruota da paesi come l’Algeria, Il Sudan e l’Iraq”. Eppure, conclude Khouri, ”l’Occidente continua a manipolare, premiare e proteggere questi infelici Paesi in un modo che a noi in Medio Oriente appare solo come una nuova e camuffata forma di colonialismo. Per i popoli arabi, questa dolorosa e interminabile relazione con le potenze coloniali europee continua, con forme nuove ed eleganti”.
