Ancora brutte notizie per l’economia italiana. Gli ultimi dati forniti dall’Ocse confermano la crisi, che non accenna a diminuire: vanno male il Pil, la produzione industriale e il commercio. Il Pil italiano subirà una contrazione del 4,3% nel 2009 e dello 0,4% nel 2010. L’Ocse stima la recessione più forte quest’anno a causa della caduta degli investimenti, il calo dell’export e dell’incertezza che grava sulla spesa al consumo.
La recessione riguarderà tutta l’area euro, con un calo del Pil del 4,3%, mentre a livello mondiale sarà del 2,7%. L’Italia, inoltre, vedrà aumentato del 5% il rapporto deficit/Pil nel 2009, che salirà al 6% nell’anno successivo. Quest’aumento, secondo l’Ocse, non è dovuto a maggiori spese per ammortizzatori sociali, poichè queste sono compensate dai tagli in altre voci di spesa.
L’inflazione è attesa vicino allo zero alla fine del prossimo anno. Il commercio mondiale è previsto in caduta libera a causa della recessione globale. L’Ocse consiglia, vista l’evidenza del calo dell’inflazione, di abbassare i tassi di interesse e propone un “un allentamento quantitativo per sostenere la domanda”.
La produzione industriale a marzo è diminuita del 20,1% rispetto a marzo 2008 e del 2,7% rispetto a febbraio. Il centro studi della Confindustria precisa che gli ordinativi nel mese sono diminuiti del 12,1% su base annua.