Londra/ Divisa troppo scollata per una cameriera musulmana. E i giudici danno a Fata Lemes tremila sterline di risarcimento per molestie sessuali

Se l’uniforme è troppo succinta, la cameriera può chiedere un risarcimento. E pure ottenerlo. È successo a Fata Lemes, una cameriera musulmuna di origini bosniache che si è trasferita a Londra. Nella città della trasgressione britannica, il suo datore di lavoro non le ha proposto prestazioni sessuali o giochi erotici, ma le ha dato disposizioni di indossare una divisa piuttosto scollata. Troppo attraente, per i suoi gusti. Così Fata si è rivolta ai giudici, che le hanno dato torto su tutto, ma alla fine le hanno fatto vincere la causa per “molestie sessuali” contro i suoi ex datori di lavoro, che dovranno risarcirle 3 mila sterline.

Secondo la donna quell’abito rosso la faceva sentire «a disagio, era disgustoso, adatto ad una prostituta», tanto che aveva chiesto alla corte i danni per 20 mila sterline, dato che « i suoi sentimenti erano stati gravemente urtati» e quel tipo di vestiario costituiva un vero e proprio trauma.

Eppure, secondo gli stessi giudici Fata era davvero offesa da quella richiesta, anche se si trattava della nuova uniforme del locale. Dunque, il vestito non era certo da prostituta, ma lei davvero si sarebbe sentita così a indossarlo. Ergo ha torto, ma le spettano le tremila sterline di risarcimento, per «molestie sessuali».

Published by
luiss_smorgana