Una relazione scritta sui media da un 15enne di Londra scuote il mondo finanziario della City. Il ragazzo autore di tutto ciò si chiama Matthew Robson, stagista alla società di investimento Morgan Stanley.
Racconta il responsabile del ragazzo che «dopo aver pubblicato lo studio, ci sono stati decine di gestori di fondi, vari manager d’azienda e anche amministratori delegati che ci hanno inviato e-mail e telefonato per tutto il giorno».
Il ragazzo parla del rapporto che hanno i suoi coetanei con i media: secondo Robson, i consumatori del domani usano sempre più i media ma non sono disponibili a pagare. «Meglio brani brevi e gratis su internet che ascoltare la radio» spiega il ragazzo, che aggiunge: «Gli adolescenti non utilizzano Twitter», perché costa e perché «capiscono che nessuno vede i loro profili e perciò i loro tweets sono senza senso». Meglio spendere soldi e tempo in cinema, concerti e console di videogame, che sono un veicolo molto più attraente per chattare con gli amici. Pessime notizie invece per gli editori, visto che tra gli amici di Robson nessuno legge regolarmente i giornali e tutti si limitano ai titoli di testa di giornali e siti on-line.
«Una delle analisi più chiare e stimolanti che abbiamo mai visto» ha spiegato Edward Hill-Wood, responsabile del team che sta attorno al ragazzo stagista. Hill-Wood spiega tuttavia di non poter garantire il rigore statistico del documento.