di Condor
Una delle piu’ vetuste norme del mestiere del giornalista e’ che un cane che morde un uomo non fa notizia, mentre la fa un uomo che morde un cane. Bene, coi tempi che corrono – o che si crede che corrano – qualcosa del genere e’ successo a Milano ed la notizia e’ stata tale che il fatto e’ su tutti i giornali. Non e’ successo niente di particolarmente straordinario, o meglio, niente di particolarmente straordianrio in un mondo quasi perfetto. Nel nostro mondo invece, assolutamente imperfetto, la cosa ha avuto un’eco strabiliante. A Milano un italiano di 30 anni, tale Gaetano Calicchio, 30 anni, e’ stato arrestato ed incarcerato con l’accusa di aver stuprato e messo incinta una minorenne marocchina. È accusato anche di altri due episodi di violenza sessuale ai danni di due minorenni italiane. Ma tralasciamo per un attimo le sventurate minorenni italiane, che gli organi di informazione sembrano relegare in secondo piano. Dopo le uccisioni e gli stupri compiuti nel nostro Paese da immigrati, il fatto che a violentare una straniera sia stato un italiano ha fatto notizia come l’uomo che morde il cane. Sembra quasi che i media abbiano voluto prendersi una rivincita sulle cronache di stranieri che stuprano italiane, peraltro stando alle statistiche molto meno numerosi degli italiani che stuprano loro concittadine. Notate come i tempi sono cambiati: qualche anno fa l’episodio di Milano avrebbe avuto un titolo tipo ”Stupra minorenne e la mette in cinta”. Oggi che gli stranieri sono in Italia nessuno sa bene quanti tra regolari e clandestini, il titolo precisa che lo stupratore e’ italiano e che la vittima straniera. Un segno dei tempi. C’e da augurarsi che i media abbiano voluto lanciare un messaggio a tutti coloro che ritengono gli stranieri uno dei peggiori mali che affliggono il nostro Paese. Naturalmente non e’ cosi’: l’errore piu grave che si puo’ compiere e’ generalizzare, e rendersi conto che al punto in cui siamo arrivati se tutti gli stranieri, regolari e cladestini, fossero come per magia rimpatriati, l’Italia si fermerebbe. Pero’, pero’…Non sono sicuro che evidenziare come italiano lo stupratore e come straniera la vittima sia la strada giusta. Non molti anni fa negli Stati Uniti, crogiulo di razze, quando un nero commetteva un reato i media precisavano subito che si trattava di un nero, tipo ”branco di negri rapina negozio di liquori”, o ”negro ubriaco in auto uccide passante bianco”. Poi il procedere della legislazione sui diritti civili e contro la discriminazione razziale ha posto fine a queste precisazioni. Ora si legge, o si sente in televisione, che ”un uomo ha ucciso un altro uomo” o che ”un uomo ha stuprato un’universitaria”. Le indicazioni della razza del reprobo e della vittima sono vietate. Sarebbe bello se un giorno ci arrivassimo anche noi, ma ci vorra’ tempo. L’Italia e’ sempre stato un Paese di emigrazione, ed esserlo diventato di immigrazione sta creando situazioni pericolose. Tutte le leggi che il nuovo governo ha approntato o sta approntando per fronteggiaren il fenomeno dell’immigrazione avranno un effetto limitato. Una relativa armonia tra le razze nel nostro Paese si potra’ raggiungere solo quando gli Italiani si ricorderanno di quello che i loro antenati hanno fatto di buono nei quattro angoli del mondo, pur tra mille difficolta’ e discriminazioni, come la gran parte dei nostri ospiti stranieri.
