di Andrea
Scrivo da Monaco ammalato, ho pensato di approfondire il “decreto Gelmini”. Ho trovato il testo e ho “dovuto” provare a scaricarlo 3 volte, temevo che me ne mancassero delle parti, tanto è corto. Pensavo di dovermi impegnare molto per capirlo, ma qui si tratta di un testo davvero facile. Ma quanti l’hanno davvero letto? Non soltanto tra gli studenti, ma anche tra i politici ed i giornalisti? Stando lontano dall’Italia, e leggendo del maestro unico e del voto in condotta, pensavo che il testo fosse molto più ampio e complesso, e che ci fossero degli ulteriori, gravi, elementi, per i quali gridare che il decreto distruggerà la scuola, la formazione dei nostri figli, la libertà di espressione,la democrazia… E invece, dov’è tutto questo nel testo? Queste considerazioni vengono da una persona che non sopporta il Governo Berlusconi ed il suo andare avanti senza ascoltare nessuno e che ha sempre votato a sinistra. Ma che oggi davvero non capisce. Ho fatto il liceo Berchet a Milano, e ho partecipato a molte manifestazioni, tra cui quelle contro il ministro dell’istruzione dell’epoca, la Falcucci, di cui mi ricordo il nome, ma di sicuro non cosa proponeva per essere additata come il diavolo (ma proponeva davvero qualcosa, o era solo il bersaglio istituzionale della protesta un po’ demagogica?). Ricordo però che la protesta ci sembrava corretta, cosa che penso avvenga anche per gli studenti di oggi. Mi viene da domandarmi che tipo di valutazione personale ed obiettiva (nessuna?) avessi io fatto oltre 20 anni fa: ieri come oggi, mi sembra che la strumentalizzazione sia davvero evidente. Ma è davvero possibile che Veltroni cavalchi quest’onda? Mamma mia, Walter… Per una volta, dico che Berlusconi ha ragione, quando dice che i ragazzi sono presi in giro. Ci sono tante cose che devono essere migliorate, ma capire prima di parlare è fondamentale, e forse vale la pena sforzarsi di trovare un punto di contatto e di incontro, invece di distruggere a priori.
