MA DOVE VIVE CHI NON VEDE L’EMERGENZA SICUREZZA?

di Michele

Sarei curioso di sapere dove vivono coloro che definiscono l’emergenza immigrati una gonfiatura politica. Nel mio palazzo solo quest’anno gli zingari sono venuti a visitarci tre volte, e vivo nel centro storico di Bologna, non in una buia periferia. I nostri vigili urbani ora girano affiancati dai poliziotti perché non erano in grado da soli di contrastare gli immigrati. E la sera per strada è pericoloso uscire da soli. E’ facile parlare di gonfiature politiche quando il problema sembra lontano. Avendo negozio a fianco del più importante albergo della città, credevo di essere in una buona posizione, sicura, centrale, invece ogni giorno lotto contro rumeni che cercano di taglieggiarci, zingare che borseggiano le clienti con gli acquisti appena fatti, e tossici che per una dose farebbero di tutto. I malviventi italiani sono scomparsi dalle strade, eravamo abituati a vedere qualche napoletano fare il gioco delle tre carte, almeno erano folcloristici, invece anche loro sono spariti, per lasciare il posto a peruviani che conquistano i nostri portici a suon di coltellate e risse, magrebini che non vedono nulla di male se fanno pipì contro le colonne in pieno giorno. Non ditemi che l’emergenza non c’è, ho visto scene simili solo nel sud della Spagna anni fa; il resto d’Europa ormai è avanti mille anni a noi. E a proposito di sicurezza, una mia amica australiana, sposata con un italiano, l’altro giorno ha dato le sue impronte digitali in questura, non si è sentita ghettizzata, anzi anche lei crede che sia tutto per rendere le nostre strade più sicure, peccato che in questura di rumeni manco l’ombra e invece era pieno di americani e australiani. Chi si sente di dire che siamo razzisti a causa di questo, è lui per primo che ha qualcosa da nascondere.

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