Assolti “per non aver commesso il fatto”. La Corte d’Assise d’Appello ha ribaltato in appello il verdetto per il boss catanese Aldo Ercolano e per il messinese Francesco Romeo, accusati di essere stati gli organizzatori dell’omicidio del boss messinese Giuseppe “Mommiceddu” Badessa, assassinato a Messina 24 anni fa con un colpo di pistola calibro 7.65 alla testa mentre a bordo di una fiat 500.
Entrambi in primo grado, il 9 giugno 2007, erano stati condannati all’ergastolo ed anche il procuratore generale, Melchiorre Briguglio, aveva chiesto la conferma della condanna di primo grado. Erano accusati di essere stati loro ad assoldare i killer ed a fornire le armi per il delitto.
Sempre in primo grado erano stati invece assolti il boss catanese Nitto Santapaola ed il boss di Bagheria (Palermo) Leonardo Greco mentre il reato era ormai prescritto, grazie al riconoscimento delle attenuanti speciali previste per i collaboratori di giustizia, per il messinese Antonio Cariolo che nel 2004 si era autoaccusato del delitto ed aveva fatto riaprire l’inchiesta da anni archiviata. Secondo Cariolo, Badessa venne ucciso perché “dava fastidio” agli interessi di Cosa Nostra a Messina. Del gruppo di fuoco, insieme a Cariolo fece parte anche Michele Mascali, poi deceduto.
