MANOVRA FINANZIARIA: SI’ DEFINITIVO DELLA CAMERA

L’Aula della Camera ha votato con 312 sì la fiducia al governo sulla Manovra economica. I voti contrari sono stati 239. E’ la quinta fiducia chiesta in 90 giorni dal governo. Dopo l’esame degli ordini del giorno, 25, tutti dell’opposizione eccetto uno (quello a firma Aldo Di Biagio (Pdl), sulla questione della cosiddetta norma "anti-precari"), si è passati al voto finale: l’Aula ha dato il via libera definitivo con 314 voti a favore e 230 contrari. Un deputato si è astenuto.

Sacconi: no a ulteriori modifiche sui precari. La norma sui precari all’interno del decreto non sarà ulteriormente modificata. Lo ha confermato il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, spiegando inoltre che i dubbi sulla costituzionalità della norma dovranno essere valutati eventualmente dalla Corte Costituzionale. Proprio ieri il Servizio studi della Camera aveva ipotizzato problemi di costituzionalità per la norma. «Non c’è – ha detto Sacconi – un’ipotesi di ulteriori modifiche. La norma è già stata modificata». Secondo il ministro, inoltre, non si tratta di un «vulnus rilevante perché l’impatto sarà su pochi lavoratori: si riferisce infatti – ha detto – a una platea molto contenuta di contratti a termine». Insomma un contenzioso che dovrebbe riguardare «intorno alle 40 mila unità, ma che per quanto riguarda Poste è già in fase di composizione o già composto».

Commissione affari costituzionali: riformulare norma precari. La norma anti-precari non convince nemmeno la Commissione Affari costituzionali della Camera, che ha espresso parere favorevole con un’osservazione: che le commissioni di merito «valutino l’opportunità di prevedere una formulazione del comma» incriminato (1-bis) che «garantisca pienamente il rispetto dei canoni di ragionevolezza» contenuti nell’articolo 3 della Costituzione.

Bossi: che vada bene o no non si può ritoccare. Il ministro delle Riforme Umberto Bossi ha affermato che la manovra economica non potrà essere ritoccata: «L’unica cosa che non si può fare è ritoccarla – ha detto – Tremonti ha una paura boia che dopo gli Usa la crisi rimbalzi anche qui. Che vada bene o no, non si può ritoccare la manovra».

Rotondi: manovra punta a rilanciare l’economia. Secondo il ministro per l’attuazione del programma, Gianfranco Rotondi, si tratta di una manovra «responsabile, che risponde alle esigenze attuali del Paese. Il governo ha attuato tagli alla pressione fiscale e alle spese dei ministeri – ha detto Rotondi – Dunque, sbaglia chi asserisce che è una manovra che rallenta il Paese, piuttosto mira a rilanciare l’economia».

Bersani: è una manovra depressiva. Critiche alla manovra dal ministro ombra Pd dell’Economia Pierluigi Berrsani: «È una manovra veramente depressiva – ha detto – che non va bene per l’economia di questo Paese e rischia di far saltare la questione sociale. Senza mettere un pò di soldi in tasca a chi ha bisogno di spenderli, anzi togliendoli, non si possono riattivare i consumi, non può riattivarsi la crescita – dice il parlamentare del Pd – E qui stiamo togliendo soldi a chi ha bisogno di spendere. Le tasse le mettono: il fiscal drag, per esempio, che cos’è? Lo dico alla maggioranza e al governo: a settembre-ottobre dobbiamo ritornare su alcune delle scelte fatte, altrimenti andiamo incontro a qualche guaio».

Dal Pd guerra ai tagli all’editoria. Il Pd ha dichiarato intanto guerra ai «tagli da macelleria» con i quali il provvedimento colpisce l’editoria, mettendo a rischio chiusura un centinaio di testate. Una mobilitazione che punta ad ottenere in Finanziaria il ripristino dei fondi e della natura di diritto soggettivo dei contributi e che vedrà l’argomento tra i temi centrali della manifestazione del 25 ottobre. «Questa manovra blindata dalla fiducia prevede tagli da macelleria, che rischiano di colpire decine di testate senza alcun criterio di rigore o riduzione degli sprechi», -ha sottolineato Giovanna Melandri, ministro ombra delle Comunicazioni del Pd, affiancata da Ricardo Franco Levi e Vincenzo Vita. «Al sottosegretario Paolo Bonaiuti, alla maggioranza e al governo chiediamo che vengano recuperate in Finanziaria le risorse necessarie alla sopravvivenza di molte testate – ha detto – e venga ripristinata la natura di diritto soggettivo dei contributi». Il Pd ribadisce anche «la disponibilità al confronto su una riforma complessiva del settore, capace di affrontare il nodo dei contributi indiretti, dare certezza alle imprese e garantire un uso corretto, rigoroso e trasparente della risorse pubbliche: ma se non si torna indietro da questi tagli – ha detto ancora Melandri – non ci sarà nessuna riforma da fare». Di questi temi, ha concluso, «vogliamo fare un punto essenziale di battaglia politica e mobilitazione sociale e civile: si tocca un nervo sensibile e delicato per la democrazia come la libertà di informazione. Per questo l’editoria sarà uno degli argomenti cardine della manifestazione del 25 ottobre».

Finanziaria. Mercoledì mattina il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, assieme ai colleghi del Governo, illustrerà le linee guida della Finanziaria 2009. La conferenza stampa è in programma per mezzogiorno a Palazzo Chigi. La bozza di finanziaria sarà esaminata in via preliminare al Consiglio dei ministri, convocato per stasera alle ore 19, mentre il via libera definitivo ci sarà a settembre.

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