Il che non significa smentire le analisi e le previsioni economiche del Centro Studi dell'associazione, che al momento sono nere perché l'Italia, come il resto del mondo, sta attraversando una fase di crisi: "Noi abbiamo un centro studi autorevole, riconosciuto da tutti. Le nostre previsioni – ha continuato Marcegaglia, riferendosi sempre alle osservazioni del ministro che aveva tacciato gli industriali di pessimismo – sono assolutamente in linea con quelle di tutti gli istituti internazionali. Ovviamente qui non si tratta di diffondere pessimismo, ma di fare previsioni come sono partendo da dati attuali".
Il ministro Scajola ieri si era scagliato contro i centri studi nazionali che "si compiacciono di diffondere il pessimismo, rivedendo sistematicamente al ribasso di mezzo punto percentuale le stime effettuate dagli istituti internazionali". E, riferendosi in particolare a Confindustria, aveva detto: "Finiamola con questi corvi che passano per strada".
E invece il governo, secondo Confindustria, anzichè prendersela con dati e previsioni dovrebbe mettere a punto un'accurata strategia anticrisi: "Il governo può sempre fare di più. – ha risposto Marcegaglia ai giornalisti che glielo chiedevano – Pensiamo che in un momento come questo il tema del debito sia essenziale e serva a fare di più su alcuni temi specifici, così come stanno facendo gli altri paesi europei".
"Noi – ha spiegato la numero uno di Viale dell'Astronomia – abbiamo fatto alcune proposte su infrastrutture, Tfr, credito, mentre sugli ammortizzatori sociali abbiamo riconosciuto che un risultato positivo è stato raggiunto".