VENEZIA – L'accoglimento parziale delle istanze dell'accusa – quest'ultime relative alle due figlie della vittima e a tre amici – da parte del tribunale dei riesame di Venezia riapre il caso sull'omicidio di Maria Armando Montanaro, uccisa con 21 coltellate nella sua casa nel 1994 a San Bonifacio (Verona) I giudici del riesame di Venezia hanno parzialmente accolto il ricorso del pm di Verona, riguardante la richiesta di cinque arresti, tra cui le due figlie della vittima, respinto dal Gip scaligero per vizi formali, nella vicenda per l'omicidio di Maria Armando Montanaro. Il Riesame ha deciso per l'arresto di Alessandra Cusin – la difesa ha gia' annunciato il ricorso in Cassazione bloccando cosi' l'eventuale esecuzione del provvedimento – che avrebbe ricostruito l'omicidio in una serie di intercettazioni. Il pm veronese Giulia Labia, sulla scorta di alcune intercettazioni, aveva chiesto al Gip di arrestare le figlie della donna, Cristina e Katia Montanaro, e tre loro amici, Marika Cozzula, Salvador Versaci e la Cusin – tutti poco piu' che maggiorenni all'epoca dei fatti – per l'omicidio che sarebbe maturato nel tentativo di intascare un'eredita'. .