Tra le misure da adottare, aggiunge il responsabile del Viminale, c’è lo smantellamento di tutti i campi rom abusivi. «Bisogna creare strutture sicure con alloggi degni di tale nome» spiega il ministro. «In questi c’è di tutto, cittadini onesti e infiltrati che generano reazioni ingiustificabili, ma determinate da quello che succede vicino ai campi». Chi non è in regola, ribadisce Maroni, «va messo in galera se ha commesso un reato e rispedito nel paese di origine. È un’operazione da fare in tempi rapidi, per questo i prefetti di Roma, Napoli e Milano saranno nominati commissari straordinari per questa emergenza».
Maroni, rispondendo a distanza alle critiche di Veltroni e Casini, ribadisce poi di non avere dubbi circa la necessità di introdurre il reato di immigrazione clandestina: «C’è in Francia e in Germania, e consente un giudizio immediato e l’espulsione con provvedimento del magistrato. È una garanzia di un giusto processo per chi viene in Italia».
In ogni caso un confronto con l’opposizione ci sarà, perlomeno con il Pd. Ed è lo stesso Maroni a confermarlo: «Martedì, e quindi rima del Cdm, incontrerò il mio collega-ombra, Marco Minniti, perché voglio discutere con lui delle misure del pacchetto sicurezza, fatta salva la mia totale responsabilità nel portarle al Consiglio dei ministri di mercoledì». L’esponente leghista spiega che nel suo «pacchetto» sono contenute anche «misure che Minniti e Amato avevano studiato e che non hanno potuto applicare per le resistenze di parte della loro maggioranza. Come dire: punti di contatto sono possibili. Per Maroni è poi «fondamentale la collaborazione con le Autonomie e con l’opposizione, perché non si tratta di fare la faccia feroce per le telecamere ma di seguire un’altra strada, quella tracciata da Amato, che ha fatto un ottimo lavoro, i patti per la sicurezza».
Maroni cita poi, un po’ a sorpresa viste le polemiche degli ultimi giorni, il modello spagnolo: «È da seguire per quanto riguarda il contrasto all’immigrazione clandestina nonostante le improvvide dichiarazioni di alcuni ministri». Il ministro ricorda che «attraverso il rigido controllo navale che gli spagnoli hanno introdotto vicino alle Canarie, gli sbarchi si sono ridotti del 70%. Poi – aggiunge – nelle enclavi marocchine gli spagnoli hanno pure sparato, fatto che io condanno, ma le buone pratiche adottate dalla Spagna sono un esempio».
«Penso che quelle espressioni dei ministri spagnoli siano state sbagliate». Lo afferma Piero Fassino, ministro ombra degli Esteri del Pd riferendosi alle accuse di xenofobia avanzate nei confronti dell’Italia da parte di esponenti del governo di Madrid. Espressioni che, sostiene a «Panorama del giorno», «peraltro corrispondono ad opinioni personali soltanto di chi le ha pronunciate; tanto è vero che il primo ministro Zapatero si è affrettato a dire che quella non è l’opinione del governo spagnolo e che la Spagna vuole avere con l’Italia relazioni migliori e continuare ad avere intese su tantissimi temi, relazioni che in questi anni sono cresciute e si sono consolidate. Italia e Spagna – ribadisce – hanno tantissimi interessi comuni ed hanno la necessità di continuare a lavorare assieme in Europa, nel mediterraneo e in tutto ciò che li riguarda». Fassino invita poi a considerare quali sarebbero le conseguenze dell’introduzione del reato di clandestinità.
«Se rendi il reato penale non puoi espellere il clandestino fino a quando non è stato fatto un processo. Quindi nel frattempo te lo devi tenere in carcere. In questo modo l’espulsione immediata non la puoi fare, i tempi del processo possono essere anche non immediati. Il rischio – prosegue – è che nel giro di poco tempo le carceri siano piene di clandestini e che il governo di centrodestra si trova di fronte ad situazione che magari lo porta a riproporre un indulto che è stato fortemente criticato quando lo abbiamo fatto noi. Dico che ci vuole un pò di ragione e di buonsenso nell’affrontare il problema: non serve lanciare parole d’ordine soltanto per fare propaganda. La lotta alla clandestinità è un impegno comune. Penso – conclude Fassino – che la vera cosa su cui dobbiamo concentrare tutti gli sforzi è migliorare i meccanismi di espulsione».