«Siamo tornati ad una scuola che non promuove tutti. E che distingue tra persone che studiano e persone che non studiano. Tra persone che si comportano bene e persone che non si comportano bene. Una scuola che promuove tutti non è una scuola che fa il bene del ragazzo».
Così il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini commenta i dati sulla maturità in un’intervista ad Affaritaliani.it.
«Il voto in condotta – aggiunge il ministro – è stato molto importante perché ha portato al rispetto dei compagni, dei professori e degli edifici scolastici. Il fatto che il ragazzo venga giudicato non solo per il rendimento ma anche per il comportamento è stato fondamentale».
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