Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha finalmente accettato l’idea di uno Stato palestinese, ma con talmente tanti distinguo da rendere questa accettazione alquanto vacua, a quanto scrive il columnist del Washington Post Harold Meyerson.
Quel che manca nelle intenzioni di Netanyahu, rileva il Post, è l’intenzione di arrestare l’espansione degli insediamenti israeliani in Cisgiordania.
Rifiutando di cedere su questo punto, sostenuto con forza dall’amministrazione del presidente Barack Obama, il premier ha evitato uno scontro con le forze di estrema destra facenti parte della sua coalizione di governo, ma rischia di alienare tutti i critici dello stato ebraico, innanzitutto il capo della Casa Bianca.
Netanyahu, osserva il Post, non sembra voler tenere conto del fatto che i democratici al Congresso di Washington ed una larga maggioranza di ebrei americani considerano l’espansione degli insediamenti il maggior impedimento alla soluzione dei due stati e di conseguenza una minaccia per la stessa sopravvivenza di Israele nel lungo periodo.