Il gesto della regina d’Inghilterra, che mette il suo braccio sulla schiena di Michelle Obama, moglie del presidente degli Stati Uniti, è stato certamente un gesto istintivo di affetto, attribuibile all’impressione che ha fatto sull’ottantenne sovrana la figura statuaria dell’americana.
Ma forse dietro quel gesto si nasconde invece una raffinatezza politica consumata in quasi sessant’anni, 57 per l’esattezza, trascorsi sul trono di un regno che una volta dominava il mondo.
Non era mai successo prima, che la regina avesse in pubblico un contatto fisico che non fosse la protocollare stretta di mano. Lo proibisce il protocollo: soprattutto proibisce che qualcuno tocchi la regina.
E allora viene un sospetto. Siamo nel pieno di una crisi economica e finanziaria mondiale, da cui non si sa come usciremo tutti. La Gran Bretagna è un paese pieno di problemi, nascosti in questi anni dal boom della finanza, dal boom immobiliare, da un po’ di posti di lavoro inutili inventati con abilità dai laburisti, praticamente senza base industriale, molto legata, per non dire dipendente, all’America.
Non a caso, il precedente primo ministro, Tony Blair, nominalmente di sinistra, si era per anni appiattito sul presidente ultraconservatore, ultrareazionario, ultraestremista religioso George Bush. Più facile il compito per l’attuale primo ministro, Gordon Brown, perché dall’altra parte dell’oceano si trova un corrispondente, Obama, che di sinistra sembra esserlo anche lui, almeno nei programmi. Non a caso al G20 tra Obama e Brown si è formato un asse, basato sullo “speciale rapporto” tra i due paesi.
La regina, col suo gesto, sembra voler rafforzare quel rapporto. Lei, così fragile, così avanti nell’età, sembra voler dire alla giovane americana, che ha quasi metà dei suoi anni: forza, dillo a tuo marito, voi siete giovani e forti, siete ricchi e peini di risorse, tirateci fuori dai guai, in cui i vostri predecessori ci hanno trascinato.
Nella realtà le cose sono andate un po’ diversamente, secondo quanto riferisce il quotidiano inglese Daily Mail. Michelle Obama era lì, vicino alla