Con un semplice apparecchio elettronico intercettavano le frequenze dei telecomandi per chiudere a distanza le auto e così in due mesi erano riusciti a svaligiare una quarantina di macchine di grossa cilindrata nel quadrilatero della moda a Milano. I due ladri si appostavano in attesa che qualcuno parcheggiasse, azionavano il piccolo apparecchio e una volta che gli automobilisti erano lontani, ignari di aver lasciato la macchina aperta, razziavano i loro veicoli.
Solo un appostamento in via Montenapoleone ha permesso agli agenti di sventare l’ennesimo colpo e incastrare i due abili “Lupin”. Si tratta di due italiani: M. L., milanese di 26 anni con precedenti per furto e rapina, e S. C., catanese di 46 anni con qualche trascorso in carcere per furto.
In occasione delle prime denunce, la polizia aveva pensato ad automobilisti particolarmente distratti, che lasciavano le auto aperte e poi si lamentavano della sparizione di computer, macchine fotografiche, cellulari satellitari, penne preziose. Ma dopo decine e decine di denunce, gli agenti hanno capito che non tutti gli automobilisti della Milano “bene” erano degli smemorati. E che, piuttosto, si trattava di rapine organizzate, anche perché i furti avvenivano sempre nelle stesse strade, da via Montenapoleone a via Verri, a corso Matteotti.