Urla, rimproveri eccessivi e toni accesi da parte di un capo nei confronti dei propri dipendenti, da oggi possono portare alla condanna per mobbing. Lo stabilisce la sentenza numero 6907 della Cassazione che ha giudicato il caso di una donna “maltrattata” per 12 anni dal suo principale.
Anna D. è la donna che ha aveva fatto causa per mobbing ad una azienda milanese:  non ne poteva più del clima vessatorio che doveva respirare. La Cassazione ha confermato “in toto” la condanna del giudice di primo grado e della Corte d’appello: alla donna sono stati riconosciuti 9500 euro di danni.