Molti pensavano sarebbe rimasto per sempre solo un ricordo d’infanzia. Ma quest’estate alcune delle più grandi firme internazionali della moda (da Yves Saint Laurent a Givenchy, passando per See by ChloĆ© e Tory Burch) hanno deciso di riportare in auge e inserire nelle loro collezioni un grande classico del passato: il sandalo di plastica.
A ispirare questo grande ritorno, il successo dei sandali Crocs. Diventati un “must” delle calzature per bambini fin dal loro arrivo sulla scena, nel 2002, gli zoccoli di plastica hanno presto sedotto anche i genitori e non ĆØ raro oggi vedere famiglie intere passeggiare sulla spiaggia con le loro coloratissime scarpe uguali. Negli ultimi sette anni,Ā infatti, ne sono state vendute oltre 100 milioni di paia: un fenomeno che non ha certo lasciato indifferenti i più grandi stilisti, che hanno intuito la possibilitĆ di ampliare il ventaglio dei propri clienti attraverso un modello “casual” diventato cosƬ popolare.
Certo, negli ultimi 20 anni le tecniche di lavorazione della plastica hanno modificato profondamente la fisionomia delle “jelly shoes”, rendendole non solo più flessibili, ma anche resistenti agli odori o addirittura profumate. E anche questo ĆØ, probabilmente, il segreto della loro seconda giovinezza.
Una delle marche pioniere in questo campo ĆØ la brasiliana “Melissa”, linea di design della “Grendene shoes”, una delle case produttrici di scarpe in plastica più grandi del mondo, che negli ultimi trent’anni ha lavorato per creare delle “jelly shoes” con un tocco di stile in più, arrivando recentemente a collaborare con Vivienne Westwood, Alexandre Herchcovitch, Isabela Capeto and Karim Rashid.
Il costo di questi “ibridi” ĆØ relativamente basso, trattandosi di articoli di alta moda: la maggior parte dei modelli non raggiunge i 200 dollari. La collaborazione della Westwood con “Melissa”, ad esempio, si vende a 132 dollari, mentre i sandali di plastica alla schiava della Givenchy costano 199 dollari.
Le scarpe di plastica sono, inoltre, sorprendentemente ecologiche: il loro impatto ambientale è, infatti, minore rispetto a quello delle loro sorelle di pelle o gomma. E, poiché sono fabbricate soprattutto con materiali riciclabili, possono essere poi trasformate in nuove creazioni. Anche per questo, alcune grandi case stanno studiando una versione invernale delle scarpe di plastica, adatta anche ai mesi più freddi. La Crocs, ad esempio, ha già cominciato ad espandere il proprio mercato producendo degli stivali di plastica imbottiti di un morbido e sottile strato di pelo.
