“Ciao, magre!”: lo slogan di una nota casa d’abbigliamento per donne over 44 potrebbe essere il nuovo leit motiv della versione inglese di Vogue, il mensile di moda numero uno nel mondo.
Alexandra Shulman, direttrice dell’edizione britannica della celebre rivista, ha bandito le top troppo emaciate dalle pagine del suo giornale, rivelando: «Da tempo viene usato Photoshop per modificare le ragazze troppo magre».
In questi giorni, la Shulman ha anche scritto una lettera ai più famosi stilisti chiedendo loro di interrompere la produzione di abiti “taglia zero” (36-38), che solo «donne-ostia» – come la direttrice le ha ribattezzate – riescono a indossare. Tra i destinatari dell’appello, Karl Lagerfeld, John Galliano, Prada, Versace, Yves Saint Laurent, Balenciaga e tanti altri ancora.
«I vestiti che le case di moda ci inviano sono sempre più piccoli per i servizi fotografici, – scrive la Shulman – siamo al punto che le modelle più famose – come Naomi Campbell, Linda Evangelista o perfino la magrissima Kate Moss – non riescono più a indossarli. Dobbiamo usare modelle senza seno né fianchi, con ossa sporgenti e un look per nulla femminile».
In poche parole, sembrerebbe che l’annosa battaglia condotta dalle associazioni contro l’anoressia abbia convinto finalmente anche le riviste di moda. Forse perché in tempo di crisi una donna dalle forme rotondette è più rassicurante?
*(Scuola Superiore di Giornalismo Luiss)