Murdoch/ La decisione di far pagare le news online criticata dai rivali

Continuano e montano le polemiche dopo l’annuncio del magnate mondiale dell’editoria, Rupert Murdoch, che a partire dal prossimo anno l’accesso ai contenuti dei siti internet del suo impero editoriale sarà a pagamento. «Se avremo successo, ci seguiranno tutti», ha detto Murdoch si è detto, sicuro della riuscita della sua iniziativa.

Invece, nessuno dei concorrenti di Murdoch ha accolto con entusiasmo la sua decisione. Le critiche sono state raccolte venerdi dal Daily Telegraph e sabato rilanciate e ampliate dal Financial Times.

La paura è sempre la stessa: alzare un muro tra il mondo dei media e gli utenti, isolando le news per pochi paganti, mentre gli altri lettori abituali andranno a informarsi altrove. Sly Bailey del Trinity Mirror, ad esempio, si chiede: «Chi mai pagherà per qualcosa che, con un po’ di attenzione, può trovare gratis altrove? Non credo sia questo che Murdoch vuole». «Monetizzare l’informazione sulla Rete in modo diretto è una sfida coraggiosa – dice Richard Tito della Dmgt – ma per ora io resto della mia idea. Non è cambiato nulla rispetto al passato, i rischi di fallire sono troppi rispetto alle probabilità di successo».

Geoff Reiss, direttore generale di Newsweek in digitale, taglia corto: «Tutti in questo settore stanno spendendo un sacco di tempo per capire come cambiare le cose. L’impatto delle parole di Murdoch sarà minimo».

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