Myanmar/ Giunta birmana: “L’intruso? Forse l’amante di San Suu Kyi”

Il regime militare birmano al contrattacco sul caso San Suu Kyi: dopo le critiche internazionali per l’arresto del Premio Nobel per la Pace, la giunta militare insinua che sia stata proprio la dissidente a organizzare l’intrusione nella sua casa dello statunitense, John William Yettaw. Di più: c’è chi afferma che l’intruso possa esser il suo amante.

«La cosa più probabile è che siano elementi antigovernativi interni ed esterni ad aver pianificato l’incidente per aumentare la pressione internazionale sul Myanmar», ha detto il ministro degli Esteri birmano, Nyan Win, in una conversazione telefonica al suo omologo giapponese, Hirofumi Nakasone, secondo il quotidiano controllato dal potere, “La Nuova Luce di Myanmar”.

Ma il console generale di Nyanmar ad Hong Kong si è spinto oltre, postando una lettera su internet suggerendo che l’americano possa essere «un agente segreto o il suo fidanzato», il tutto scritto in grassetto e sottolineato. Impietoso il “South China Morning Post”, che definisce la missiva come un’altra gaffe del «meno diplomatico tra i diplomatici ad Hong Kong», il console Ye Myint Aun. Il diplomatico a febbraio scatenò una polemica per aver definito i membri di una minoranza etnica birmana, i Rohungya, “brutti come orchi”.

Ieri, nella quarta e ultima udienza prevista per la settimana nel processo alla leader dell’opposizione birmana, è stato presentato al processo contro Yettaw un video registrato nella casa di Suu Kyi, in cui lui stesso dice che la proprietaria gli ha negato il permesso. «É nervosa, e si vede», dice lo stesso Yettaw durante la registrazione, secondo quanto ha successivamente raccontato uno degli avvocati di Aung San Suu Kyi, Nyan Win. Durante il suo processo, lo statunitense ha anche detto di essersi introdotto nella casa della dissidente birmana perché aveva avuto una premonizione, che Aung San Suu Kyi sarebbe stata “assassinata”: «Sono venuto per mettere in guardia le autorità dal pericolo».

La difesa insiste invece nel sostenere che lei gli abbia permesso di trascorrere la notte nell’abitazione per compassione, perché  sembrava molto stanco dopo la nuotata nel lago Inya e la colpa dell’intrusione è delle autorità, che avevano in carica la sua sicurezza.

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