Non dura a lungo il bel tempo sul Nanga Parbat: dopo la tempesta di ieri, stamattina c’era stata una schiarita, che ha permesso a Walter Nones e Simon Kehrer di scendere da 7.000 a 6.600 metri. Ma la nebbia è tornata ad avvolgere la montagna del Pakistan e i due alpinisti italiani sono bloccati un’altra volta. Troppo rischioso scendere per la scarsa visibilità .
“Siamo a 6.600 metri, c’è di nuovo la nebbia, dobbiamo fermarci di nuovo”, ha detto Walter Nones quando, poco prima delle dieci, si è messo in contatto con Agostino Da Polenza, che coordina le operazioni di salvataggio. “Siamo su per la normale di Buhl – ha aggiunto Nones – Siamo venuti giù sulla cresta finché potevamo poi abbiamo dovuto fermarci perché non si vedeva niente”.
Stamattina erano partiti anche i soccorsi dal campo base avanzato in quota, ma anche loro hanno dovuto fermarsi. Silvio “Gnaro Mondinelli” stava andando con due portatori verso il ghiacciaio, ma deve rientrare al campo, dove ha iniziato a piovere a dirotto.
La preoccupazione adesso è proprio l`evoluzione del meteo, che sta rallentando molto la discesa e i soccorsi. I giorni passati in parete, per Nones e Kehrer, sono ormai parecchi.
Oggi il primo contatto tra i soccorritori e Agostino Da Polenza, è avvenuto alle 2.10 di questa mattina, le sei in Pakistan. “Si sta aprendo – ha detto dal Pakistan Maurizio Gallo – stiamo osservando la via Buhl con i binocoli. Lassù c’è il sole da mezz’ora, non sembra esserci molta neve. Spero ci siano le condizioni per scendere e che i ragazzi siano partiti”. Nones e Kehrer ieri si trovavano, infatti, sul ghiacciaio Bazin, tra i due “denti d’argento”, esattamente dove transita la via di Hermann Buhl, che seguiranno per la discesa.
Muoversi sul ghiacciaio, però, non è semplice. “Osservando la via, sembra che la parte alta fosse la più facile – ha detto ancora Gallo – ma è molto difficile sapere quanto tempo possano impiegare a scendere, perchè il ghiacciaio è complicato. E poi per tutta la notte ha continuato a scaricare, cadevano seracchi, piccole valanghe dovute alle nevicate delle ultime ore”. “Non sappiamo ancora se far muovere gli elicotteri – ha aggiunto nella telefonata di stamattina – il tempo ancora non è così pulito. Ogni tanto sul ghiacciaio il cielo si chiude tutto, dobbiamo aspettare”.
