Stando al programma concordato ieri avrebbero dovuto iniziare la discesa del Nanga Parbat con gli sci alle sei di questa mattina, ma al momento i soccorritori non sono ancora riusciti a entrare in contatto con Walter Nones e Simon Kehrer. Non si sa quindi se stanno scendendo oppure no. I due alpinisti italiani rimasti bloccati sulla montagna dell’Himalaya dopo l’incidente mortale al loro capocordata Karl Unterkircher, ieri erano riusciti finalmente a utilizzare il telefono satellitare lanciato dalle squadre di salvataggio.
Parlando con Agostino Da Polenza, che coordina da Brescia le operazioni di soccorso, i due rocciatori lo avevano rassicurato sulle loro condizioni fisiche, annunciando che dopo essere usciti dalla parete del Rakhiot sul Nanga Parbat, questa mattina alle 6 avrebbero affrontato la discesa in sci dalla via Buhl.
Silvio Mondinelli e Maurizio Gallo, i due componenti della missione di soccorso che agiscono al campo base in Pakistan, hanno già raggiunto il campo base avanzato in quota da dove decideranno se effettuare una eventuale ricognizione in elicottero. Al momento il cielo purtroppo è coperto e il meteo non lo consente. "Piove ancora – racconta Gallo – le nuvole sono basse, il tempo è davvero cupo. La parete non si vede perché c’è troppa nebbia, speriamo che più avanti si alzi e ci sia qualche schiarita. La nostra speranza è comunque quella di poter fare una ricognizione in volo per capire dove Walter e Simon si stanno muovendo: il ghiacciaio che devono attraversare è molto ampio e complesso". "E’ probabile che comunque più in alto ci sia il sole – aggiunge Mondinelli – perché qui c’è una luce tremenda. Forse per Walter e Simon le condizioni sono migliori".
