Il mare di Napoli è tra i più inquinati d’Italia. Ma una porzione del Golfo, quella che coincide con il territorio del Comune di Giugliano, batte ogni confronto. Liquami putridi e sostanze tossiche hanno spinto il sindaco Giovanni Pianese a chiedere alla Regione la dichiarazione dello stato di calamità.
«Le acque sono diventate di colore marrone, la superficie è ricoperta da una patina giallastra con materiale schiumoso». La situazione è gravissima perché, in alcuni stabilimenti balneari, le presenze sono addirittura calate del 100 per cento.
Il mare “tossico” di Giugliano nasconde diverse ragioni: scarichi fognari abusivi, alcuni depuratori di cui è mancata l’ultimazione, per non parlare dello scorretto uso di quelli esistenti. I problemi non sono solo per la salute dei napoletani, ma, fatto preoccupante per l’economia del Comune, riguardano anche la commestibilità del pescato campano.