Napoli: la “munnezza” è risorta. Tornano i rifiuti e le discariche nelle strade

Che Silvio Berlusconi abbia fatto come George Bush con la guerra in Iraq? L’ex capo della Casa Bianca dichiarò da una portaerei nel Golfo Persico che il conflitto era finito e vinto dagli americani. Il nostro premier alla fine della scorsa estate cantò vittoria sulla questione “munnezza” dal centro ripulito di Napoli. Sappiamo come è andata a finire in Iraq, e vediamo che sotto il Vesuvio i rifiuti non sono affatto un lontano ricordo.

Materassi sventrati, sedie imbottite con le gambe spezzate, bacinelle e passeggini. A Napoli tornano i rifiuti, in particolare nelle zone di Quarto e Marano, dove ogni genere di scarto, carta, mobili, plastica e molto altro, si trovano accatastati sui bordi delle strade o in vere e proprie discariche a cielo aperto.

Che si tratti di inciviltà cittadina o disfunzioni nella raccolta, i risultati sono preoccupanti. Disastrosa la situazione di via Santa Maria a Cubito, a Giugliano, ribattezzata la “strada della vergogna”: 600 metri di scarti di ogni tipo, dal tacco di una scarpa da donna ai depositi di mele buttate lì, e poi bidet, cumuli di pellame, copertoni, una macchina a pezzi, lamiere di Eternit.

Ma non solo, l’emergenza sembra essere tornata anche nella città di Napoli: le aiuole davanti ai giardinetti di via Ruoppolo sono infatti colme di sedie e tavoli di plastica, televisori fatti a pezzi, batterie d’auto consumate, e poi c’è il caldo che di certo non aiuta, amplificando gli odori ed i rischi di intossicazioni.

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Alessandro Avico