Giorgio Napolitano ha invitato il Consiglio Superiore della Magistratura a mantenere «serenità ed equilibrio» nell’analisi delle pratiche a tutela di magistrati oggetto di accuse da parte di Silvio Berlusconi.
L’auspicio del presidente della Repubblica è contenuto in una lettera che il consigliere del presidente della Repubblica per gli affari dell’amministrazione della Giustizia Loris D’ambrosio ha inviato al vicepresidente del Csm Nicola Mancino.
Nella missiva non si fa esplicito riferimento alle pratiche che riguardano il premier, ma in generale ai sette fascicoli all’esame del plenum, quattro dei quali inerenti alle esternazioni di Berlusconi su magistrati di più uffici giudiziari, a cominciare da quelli del processo Mills.
Napolitano ha ribadito «l’esigenza di fare» un uso «responsabile e prudente» dell’istituto delle pratiche a tutela dei magistrati, che ora, in seguito a una modifica regolamentare, è stato ancorato «a stringenti e rigorosi presupposti».
L’uso di questo istituto «si giustifica solo quando è indispensabile per garantire la credibilità della istituzione giudiziaria nel suo complesso da attacchi così denigratori da mettere in dubbio l’imparziale esercizio della funzione giudiziaria e da far ritenere la sua soggezione a gravi condizionamenti; non anche quando mira a garantire la reputazione dei singoli la cui tutela, come per tutti i cittadini, è rimessa all’iniziativa dei magistrati interessati».