La grave crisi finanziaria che ha colpito l’intero sistema economico mondiale non è ancora alle spalle non è terminata ed è destinata a provocare serio conseguenze sul mercato del lavoro nei prossimi mesi.
Ne è convinto il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che, tuttavia, ritiene che ci siano le condizioni per superarla. «È comunque importante che l’Europa abbia saputo fare la sua parte nel nuovo contesto di collaborazione mondiale che è venuto emergendo nell’ultimo anno – ha spiegato Napolitano, intervenendo in videoconferenza al workshop Ambrosetti in corso a Cernobbio – In particolare nel G20 di Londra ed è importante che in vista del nuovo G20 di Pittsburgh l’Unione europea si impegni, sui temi di un nuovo quadro di regole per il settore finanziario».
«Temi su cui – ha proseguito il presidente – si è specificatamente impegnata l’Italia in occasione del G8 a L’Aquila nella comune convinzione che si debba in questo momento bloccare il rischio di un ritorno a pratiche e comportamenti che hanno provocato una così grave crisi finanziaria come quella ancora non superata».
Napolitano ha auspicato che nel prossimo G20 le voci degli stati europei risultino univoche:«Ci si deve augurare che nel prossimo G20 le voci europee risultino univoche anche sulle questione di riforma del Fondo monetario internazionale e della banca mondiale».
Per Napolitano, però, una «nuova governance globale capace di guidare la ripresa economica mondiale su basi sostenibili, lungo linee diverse da quelle del passato non può scaturire da un succedersi, a scadenze sempre piu’ ravvicinate, di vertici di capi di Stato e di governo in diverse formazioni, ma può poggiare solo su istituzioni internazionali più rappresentative ed efficaci».
I Paesi europei, ha aggiunto ancora il capo dello Stato, che fanno ad esempio parte del Fondo monetario internazionale «dovrebbero affrontare il problema di accrescere il loro peso, la loro influenza unificando le quote di cui dispongono in seno a quella istituzione». E ancora, per Napolitano alla luce di questo ultimo anno e della possibile evoluzione del processo di globalizzazione «risulta incontestabile l’esigenza che l’Europa faccia più decisi passi avanti sulla via dell’integrazione, rafforzi la sua capacità di azione comune».
L’Unione Europea, per il presidente della Repubblica, deve dotarsi di un piano in materia di immigrazione che garantisca il diritto all’asilo per chi sia costretto a ricorrervi.
Napolitano, infine, ha denunciato «i limiti che tuttora incontra un impegno comune europeo in materia di immigrazione»; secondo il presidente servirebbe «un piano necessariamente distinto di garanzia dell’inalienabile diritto all’asilo per chi sia costretto a ricorrervi».
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