«Al di là del merito circa i dati forniti dal ministro Brunetta sulle assenze sconfessati da un ampio reportage del settimanale che ha utilizzato dati ufficiali di Enti e pubblici – prosegue Nerozzi -, colpisce l’utilizzazione privatistica di strumenti di comunicazione istituzionale e di servizio. Piegare all’interesse politico di parte l’informazione di servizio è molto grave e il ministro ne dovrà rispondere in Senato perché presenterò un’interrogazione parlamentare sull’argomento. Il Presidente del Consiglio può permettersi di utilizzare la televisione pubblica per i suoi spot. Il ministro Brunetta, che non può arrivare a tanto, ha scelto per i suoi spot privati il sito internet del ministero».