Tim e Nina Zagat, si sono incontrati e sposati mentre studiavano giurisprudenza a Yale. Avevano uno strano hobby i due, quello di far scrivere qualche commento sui ristoranti agli amici.
Divennero editori per necessità nel 1979 pubblicando le guide che portano il loro nome e che oggi compiono 30 anni.
Sono 57 le guide pubblicate, solo lo scorso anno, che recensiscono 40 mila esercizi, tra ristoranti, nightspots, hotel, resort, spa in oltre 100 Paesi.
Tra le prossime uscite, i Zagat hanno in programma di approdare a Londra. Nel frattempo il tutto è diventato un affare multimediale, dato che le guide sono state integrate con il sito www.zagat.com cui si è aggiunta la piattaforma Zagat.mobi per Blackberry e iPhone: è già pronto inoltre anche Zagat To go per Android, il sistema operativo per telefoni di Google.
In tutto il mondo gli Zagat possono contare sulla collaborazione di 350 mila collaboratori che si collegano al sito e inviano il loro voto di gradimento. A New York oltre ai ristoranti, recensiscono i luoghi dello shopping: per tre decenni hanno tastato il polso alla città e possono documentare come è cambiata.
Definiscono Manhattan «un motore potente: è per questo la città cambia continuamente». Spiega Tim Zagat che «la cucina italiana resta la più popolare, quella preferita dalla maggioranza degli americani. La stranezza è che alla domanda «qual è il cibo più buono?» i newyorkesi rispondono «quello francese». Poi però mangiano francese una volta al mese, massimo due, mentre scelgono quello italiano dalle 4 alle 9 volte a settimana».
I Zagat spiegano che il lusso in città non è in crisi dappertutto: raccontano ad esempio di come Armani sopra al suo negozio sulla 5th avenue abbia aperto un ristorante di lusso che vuole difendere i sapori italiani; tuttavia, dai locali della città sono spariti i bodyguard all’ingresso e il servizio della bottiglia al tavolo che prima erano il simbolo del lusso più ostentato. Riservare un posto pagando 400 euro per una bottiglia di Vodka non è più di moda a New York, così come chiedere 500 dollari per una bottiglia di vino.
