«Siamo all’estremità superiore della via Bhul, domani mattina iniziamo la discesa. Abbiamo gli sci». Lo hanno detto i due italiani bloccati sul Nanga Parbat al telefono satellitare. I due alpinisti hanno effettuato parecchi tentativi di chiamata prima di riuscire a stabilire un contatto con Marta, la fidanzata di Kehrer. Pochi istanti dopo hanno chiamato Da Polenza comunicando la loro posizione e le loro intenzioni, riferisce la base di Brescia.
Alcuni problemi tecnici avevano ritardato questa mattina il volo previsto dell’elicottero dal campo base del Nanga Parbat. Poi il cielo si è chiuso e al campo base pioveva. Da ieri sera, quando la tendina dei due alpinisti italiani era stata avvistata alla base del ghiacciaio pensile sul quale dovrebbero scavallare, nessuno era più riuscito a vedere la loro posizione. Infine la chiamata che ha permesso di pianificare le operazionio di soccorso.
Pochi minuti prima di mezzogiorno i due alpinisti italiani sono riusciti finalmente a stabilire un contatto telefonico con i soccorsi e hanno parlato con Agostino Da Polenza, che dall’Italia coordina le operazioni. I due alpinisti avrebbero deciso di scendere dalla via Buhl, sul versante del Rakhiot. La discesa dalla via Buhl, la prima via di salita percorsa nel 1953 dall’omonimo alpinista tedesco in solitaria, era quella prevista in origine dalla spedizione, guidata da Karl Unterkircher. I due alpinisti hanno probabilmente deciso di scendere da questo versante perché prima di partire avevano studiato questa via di discesa, forse con gli sci, in maniera più approfondita di quella sull’altro versante del Diamir. Data l’ora, in Pakistan il fuso è quattro ore avanti rispetto all’Italia, è probabile che Nones e Kehrer attendano la giornata di domani per ridiscendere.
