Simon Kehrer e Walter Nones, i due alpinisti italiani, sono ancora vivi. Un elicottero dell’esercito pachistano li ha avvistato questa mattina e i due hanno salutato con la mano i soccorritori.
Dopo averli visti sotto la sella del ghiacciaio Bazin, l’elicottero ha lanciato una sacca con un telefono satellitare e alcuni viveri, a poche decine di metri dalla posizione dove si trovano Walter e Simone.
"Per il momento non abbiamo però ancora stabilito un contatto telefonico" ha spiegato Agostino Da Polenza, che sta coordinando l’operazione dal centro operativo di Bergamo, in stretto contatto con i soccorritori.
In tarda mattinata la squadra di soccorso farà un’altra ricognizione, anche se la difficoltà è data dalla nebbia, aumentata durante le ultime ore. Da Polenza rassicura che grazie al sacco di viveri lanciato e alla tenda che i due alpinisti già avevano, potrebbero riuscire a resistere ancora qualche giorno.
Da Polenza ha raccontato: "Un prima lancio è andato perso perchè l’elicottero a causa dell’aria rarefatta ha dovuto volare troppo velocemente. L’elicottero è tornato al campo base dove è stato completamente svuotato, togliendo sedili e tutto quello che non servisse". Quindi il velivolo è tornato in quota ed è riuscito a calare "un sacchetto con viveri e con un telefono satellitare in prossimità dei due alpinisti". "Purtroppo per il momento non siamo riusciti a parlare con loro – spiega Agostino Da Polenza – Forse il telefono si è rotto nel lancio, forse è andato perso in un crepaccio" conclude il coordinatore.
"Walter Nones e Simon Kehrer sono assolutamente reattivi" rassicura Da Polenza. Infatti quando i due alpinisti sono stati avvistati, non solo hanno fatto gesti con le braccia, ma sono scesi un po’ per facilitare l’operazione di recupero del sacchetto con viveri e telefono.
Dopo il tentativo di recupero finito male a causa del cielo nuvoloso, con questo nuovo avvistamento si aprono nuove sparanze. L’elicottero pachistano di soccorso con a bordo i soccorritori Silvio "Gnaro" Mondinelli e Maurizio Gallo ha sorvolato i due alpinisti sopravvissuti attorno alle 07.00, ora locale, ha raccontato Rashid Ahmad, portavoce Hushe Trecks and Tours, il tour operator che ha organizzato la spedizione sulla cima himalayana del Nanga Prabat.
Simon Kehrer, 29 anni di San Vigilio di Marebbe (Alto Adige), e l’appuntato dei carabinieri Walter Nones, 36 anni di Cavalese in val di Fiemme (Trentino), sono da quattro giorni soli sulla parete Rakhiot della "montagna maledetta", a circa 7mila metri di altitudine dopo che il capo della spedizione Karl Unterkircher è precipitato in un crepaccio. Da quattro giorni, i due italiani stanno aspettando aiuti in una tenda, nelle vicinanza del luogo dell’incidente.
