La creazione di centrali nucleari in Italia sta creando al governo più problemi del previsto. Il primo riguarda l’ubicazione delle strutture: persino i favorevoli della prima ora, come il presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo, sembrano adesso storcere il naso.
Un cambiamento di atteggiamento che ĆØ dovuto alle voci circolate attorno alla stabilimento Fiat di Termini Imerese: pare infatti che il ministro dello Sviluppo, Claudio Scajola, stia mettendo a punto un piano per trasformare l’impianto in una centrale nucleare.
Nonostante avesse candidato la Sicilia a “regione atomica”, il governatore ha ricordato quali sono le sue condizioni per la collocazione dei poli: Ā«assoluta sicurezza, notevole convenienza e pronuncia positiva delle popolazioni interessateĀ». E, a quanto pare, l’idea non entusiasma per niente gli abitanti di Termini Imerese.
Altra questione dibattuta ĆØ quella del riassetto delle principali aziende che operano nel settore nucleare. In questo periodo Sogin ed Enea stanno ridefinendo le proprie strutture: la nuova triade al comando di Sogin ĆØ composta da Francesco Mazzuca, Claudio Nardone e Giuseppe Nucci. Per Enea si attendono invece a breve le nomine.
Infine, bisogna definire chi guiderĆ il riassetto del settore. E qua comincia il botta e risposta tra ministri: mentre la Prestigiacomo chiede che le competenze di Enea siano convogliate alle rinnovabili e all’efficienza energetica, la Gelmini chiede che i centri di ricerca dell’azienda siano destinati alla creazione di un polo di ricerca Cnr.
