Dopo quello di mercoledì sera, un nuovo caso di violenza sessuale è accaduto in provincia di Roma. Tutto è iniziato con l'aggressione a una coppia: hanno prima picchiato e chiuso nel bagagliaio lui, poi in cinque hanno violentato a turno la sua fidanzata. È successo nella notte tra giovedì e venerdì a Guidonia intorno all'una di notte: la coppia si era appartata in auto in una stradina isolata del paese in provincia di Roma quando è stata avvicinata dai malintenzionati che prima hanno violentemente malmenato il giovane di 24 anni, lo hanno chiuso nel portabagagli e poi hanno stuprato a turno la ragazza di 21 anni. I due giovani hanno detto di essere stati aggrediti da cinque stranieri, probabilmente dell'Est Europa. Gli aggressori, secondo la testimonianza delle vittime, avrebbero anche cercato di prendere le chiavi del veicolo. Circa 150 uomini dell'Arma dei carabinieri stanno setacciando la zona in cerca dei cinque uomini, ispezionando in particolare i campi nomadi della zona. La giovane è stata medicata all'ospedale Pertini di Roma. Mercoledì una donna ha detto di essere stata aggredita da due stranieri mentre si trovava a una fermata dell'autobus e violentata nel quartiere Quartaccio a Roma.
«Sono fatti gravissimi, che richiedono un maggiore controllo del territorio». Così, durante una conferenza stampa a Palazzo Chigi, il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, commenta l'ultima vicenda di stupro alle porte di Roma. Sul caso in questione, osserva il responsabile del Viminale, «ci sono indagini in corso»; ma di certo sono situazioni che richiedono un maggior controllo del territorio «e noi stiamo intervenendo in questa direzione».
MLITARI – Il ministro della Lega ricorda il programma di militari in città, giunto ora alla seconda fase e al secondo semestre di attività: «Ho detto in Consiglio dei ministri che nei prossimi giorni convocherò una riunione del Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza, per capire come disporre meglio i soldati». Maroni richiama «l'ottima collaborazione» con i sindaci e in particolare con il primo cittadino di Roma e le attività relative ai campi nomadi. «È un percorso – insiste il ministro – che abbiamo iniziato con grande determinazione, che continua e che sarà rafforzato. Ma questa è la strada contro casi gravissimi come questo».
