Nel corso della riunione, il comitato ha nominato anche il generale Giorgio Piccirillo direttore dell’agenzia informazioni per la sicurezza interna (Aisi, l’ex Sisde) in sostituzione del prefetto Franco Gabrielli. E ha confermato l’ammiraglio Bruno Branciforte a capo dell’agenzia informazioni per la sicurezza esterna (Aise). I nuovi direttori assumeranno l’incarico il 15 giugno.
Nella nota con cui Palazzo Chigi ha informato di queste novità, si legge che il presidente del Consiglio, a nome di tutto il comitato, ha espresso a Cucchi e a Gabrielli il ringraziamento del governo per l’opera da loro svolta al servizio del paese.
Ma, al di là delle formule di rito, ciò che colpisce è la nuova investitura di De Gennaro, in un ennesimo ruolo chiave. Il suo curriculum infatti è fitto di incarichi delicatissimi, prima di quello di commissario straordinario dei rifiuti. Poliziotto, cinquantanovenne, il neo-direttore del Dis diventa noto a partire dagli anni Ottanta, per il suo ruolo attivissimo nella lotta alla mafia. E così, dopo aver lavorato sul campo con l’Fbi ed essere stato amico e collaboratore di Giovanni Falcone, gli viene affidata la guida della neonata direzione investigativa antimafia, all’indomani delle stragi di Capaci e via d’Amelio.
Poi la direzione della polizia criminale, vice del capo della polizia Masone, fino a sostituirlo nel 2000. Nominato dal governo Amato, con Bianco ministro dell’interno, rimane in sella con il governo Berlusconi e poi con quello Prodi, nonostante qualche voce dell’ala estrema della coalizione ne chiedesse la testa per la gestione del G8 di Genova. Ma poi, quando l’allarme rifiuti diventa una terribile emergenza, è proprio lui a essere chiamato a Napoli. Fino al cambio della guardia di due giorni fa, con Guido Bertolaso.