OBAMA ALLA TV ARABA AL ARABIYA: MANO TESA ALL’ISLAM, A MEVDEDEV ”RIAVVICINIAMOCI”

  È stata la sua prima intervista ufficiale e Barack Obama l’ha data a una emittente araba, una decisione simbolica che sottolinea il punto chiave del lungo colloquio con la rete saudita al Arabyia: gli Stati Uniti sono pronti a «tendere la mano dell’amicizia» verso il mondo islamico.

«È mio compito comunicare il fatto che gli Stati Uniti si interessano del benessere del mondo islamico; che il linguaggio che usiamo deve essere di rispetto» ha detto Obama. E sottolineando un fatto noto (ma non troppo insistito in campagna elettorale): «Io ho membri musulmani della mia famiglia… Ho vissuto in paesi musulmani». Il suo compito, insiste, è «comunicare al popolo americano che il mondo musulmano è pieno di persone straordinarie che vogliono solo vivere la loro vita e vedere i loro figli vivere meglio». Insomma «comunicare al mondo musulmano che l’America non è il nemico». E Obama tende la mano anche al nemico più discusso, l’Iran: «Se Tehern aprirà il pugno, troverà una mano tesa». Obama non apprezza molte delle politiche del governo di Teheran, ma sottolinea che «quello iraniano è un grande popolo, e la civiltà persiana è una grande civiltà».

L’intervista rilasciata ad al Arabiya da Obama suscita grande entusiasmo tra gli utenti dell’emittente saudita: una valanga di messaggi sta arrivanto al sito on-line della tv araba per congratularsi con «il Benedetto Hussein Obama»: Barack in arabo significa appunto "benedetto". In pochi minuti dalla pubblicazione del testo dell’intervista, il sito è stato tempestato da centinaia di lettere in grandissima parte entusiaste. Molti sono increduli: «ascolto le tue parole e ti credo – scrive "musulmano autentico" – vedo le tue azioni e rimango incredulo, che Allah ti aiuti a realizzare le tue buone intenzioni».

Alcuni sono scettici: «Parole belle – commenta Mohammed al Halabi dalla Florida – ma per ora sono solo promesse. Attendiamo i fatti». «Speriamo che non sia solo propaganda, ma sarà vero che sarà diverso dal suo predecessore?», si interroga il "figlio di Riad". Ma la svolta mediatica di un presidente Usa che per la prima volta si rivolge direttamente agli arabi provoca una plebiscitaria ondata di ottimismo: «Distinguere tra al Qaida e l’Islam è una cosa nuova e promette nuovi orizzonti», scrive "Musulm". «Se davvero nascerà uno stato palestinese, sicuramente ameremo l’America Signor onorevole presidente», scrive invece "al Monsawary". Le parole di approvazione e entusiasmo per la mano tesa del presidente Usa non si contano: «Avanti per la pace»; «yes we can Change»; «God Bless You», come scrivono alcuni in lingua inglese.

Sono solo parte del generale ottimismo suscitato dalla «prima intervista concessa dal presidente Usa ad una tv dal suo insediamento», come ricorda l’emittente saudita. Molti temono che il nuovo presidente Usa, proprio perchè «sincero» sia preso di mira dai «circoli sionisti»: "un arabo dalla Germania" è convinto che «i servizi d’intelligence avranno gioco facile per farlo fuori, se davvero Obama manterrà le sue promesse». Non manca una esigua minoranza (circa il 15% dei messaggi), che taccia il discorso di Obama di «propaganda» e lo accusa di raccontare «bugie». Ci sono fondamentalisti islamici che usano termini razzisti contro il colore della pelle del presidente Usa, ma anche altri che, preoccupati per il grande entusiasmo degli altri utenti, invitano a «tornare alla nostra fede che è l’unica che ci salverà, e non certo uno "schiavo negro"»: lo scrive "Abu Barq".

Barack Obama annuncia inoltre che adempirà alla sua promessa elettorale di parlare in una grande capitale musulmana, ma non dice quale: «Rispetteremo l’impegno che ho preso di parlare al mondo islamico da una capitale islamica» ha detto il presidente degli Stati Uniti nel corso dell’intervista rilasciata alla rete Al Arabyia. Quanto alla località – l’intervistatore suggerisce, «L’Afghanistan?» – Obama sottolinea, «Non darò la notizia qui… Magari la prossima volta».

Prima di parlare al mondo arabo, Barack Obama ha completato la sua prima settimana nel ruolo di presidente Usa contattando telefonicamente i leader di Russia, Francia e Germania. Nel corso della conversazione telefonica di ieri, Obama e il suo collega russo Dmitri Medvedev hanno concordato di cercare porre fine all'allontanamento manifestatosi nei rapporti tra i due Paesi, secondo quanto ha rivelato oggi la Casa Bianca.

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