di Gregorio
Scrivo dagli Stati Uniti (Honolulu, Hawaii) dopo le elezioni presidenzali e spiego in poche righe perche’ l’America risorgera’ mentre l’Italia restera’ sempre piu’ indietro. Gli Stati Uniti sono un paese dove si lavora duro, se sono in crisi e’ perche’ la Cina e l’India lavorano ancora piu’ duro, anche nelle alte tecnologie. Qui c’e stato W. Bush che ha sbagliato tutto con la guerra in Iraq (al costo di un miliardo di dollari al giorno!). Bush ora va via. Obama (che tra l’altro e’ nato qui e ha studiato nel liceo a due passi d casa mia) portera’ un po’ di aria nuova. Le Universita’ attirano ancora buoni cervelli, e a mio parere la meritocrazia esiste ancora. Qui non ci sono la camorra o l’nrangheta, la pigrizia e la furbizia meridionale, l’evasione fiscale massiccia, il potere sindacale esagerato, ma soprattutto non c’e’ una classe politica gerontocratica che in realta’ non vuole cambiare un bel niente (il Papa poi e’ a debita distanza). Vedo talvolta studenti protestare in TV, ma nessuno chiede loro come mai sono fuori corso. Chi e’ sveglio e ben preparato non perde tempo a protestare e fa’ le valigie. Il nostro Paese nelle migliori circostanze ha bisogno di almeno 15/20 anni per riprendersi. Dovrebbe essere guidato da quarantenni in gamba con in testa progetti di ampio respiro. Da gente che sara’ ancora in vita per vedere il risultato dei propri sforzi. Come si puo’ pretendere da ultrasettantenni di cambiare lo stato delle cose? E’ per questo che Obama ha vinto nonostante il colore della pelle. Noi invece, popolo di analfabeti (solo uno su dieci legge i giornali!), informati solo dalla TV, rimarremo indietro per tanti altri anni ancora. Aloha a tutti da Honolulu,