Parla il presidente Barack Obama e l’America respira. I consumi Usa vanno meno peggio del previsto, e le borse alzano la testa: prima Wall street, poi l’Europa, con piazza Affari in testa, infine Tokyo.
L’ha detto Obama che l’economia non va così così male: “Le cose non vanno così male come pensiamo”. Obama parlava davanti ad un gruppo di uomini d’affari, capi di industrie e grandi banche come Citigroup, che proprio oggi ha detto alla agenzia Reuters di non aver bisogno di ulteriore denaro pubblico per stare in piedi.
Gli americani, ha detto Obama, non devono farsi travolgere da ondate di ottimismo e poi di pessimismo e poi ancora il contrario. Obama ha detto di essere molto ottimista sul lungo termine. Non rispondeva solo alla sfida di dimoistrarsi capace di essere il “confidence builder in chief”, ma anche alle molte critiche, anche dal suo partito, al suo piano di interventi per la ripresa dell’economia.
E così la giornata finanziaria si è conclusa con  Wall Street in ripresa per il terzo giorno consecutivo. Oltre al discorso di Obama, anche se c’erano in giro dati negativi sull’occupazione, ha prevalso la voglia di ottimismo.
Standard & Poor aveva ridotto il rating di General Electric, ma meno di come il mercato temesse; inoltre la società ha detto di non aver bisogno al momento di altro denaro e le azioni sono schizzate del 13%. Dicasi lo stesso per General Motors, che il giorno prima sembrava sull’orlo del de-listing. General Motors ha detto che non ha bisogno di iniezioni di cassa per il mese: e su le azioni del 14,5%.
Ancora buone notizie dalle banche: anche Bank of America, terza in pochi giorni, ha detto di avere chiuso il primo bimestre dell’anno in attivo. Subito le buone notizie si sono trasferite sui listini.
Stessa voglia di crederci anche in Europa, con Milano la migliore: +2,6% per l’indice S&P/Mib, +2,14% per il Mibtel. A Francoforte +0,95% per il Dax30, +0,66% per l’Ftse100, +0,47% per il Cac40.
Chiude la serie la borsa di Tokyo, con un rialzo del 5 %.
